Professione - Michele Di Nunzio

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M I C H E L E   D I   N U N Z I O.


Pittore, sculture e Maestro accademico. Nato a Santa Croce di Magliano (CB) nel 1943, crea da più di trent'anni

Michele Di Nunzio è una singolare figura di pittore e scultore che si è fatto da se, e in quasi trent' anni di attività seriamente svolta ha conseguito risultati lusinghieri di critica, costruendo - ed anche questo conta - un consistente complesso di estimatori e collezionisti, sia in Italia che all' estero, soprattutto in Germania e Svizzera.
Molisano di origine, vive da decenni nel Milanese, dapprima nella città di Sant'Ambrogio ed ora a Lacchiarella.
Un autodidatta, un istintivo agli inizi, evolutosi poi con una produzione più ragionata, ma pur sempre nel segno di un' ispirazione rinnovantesi, mai ripetitiva, mai indulgente in un solo filone di temi e di rappresentazione pittorica. Predilige i colori ad olio, usando pennello e spatola, sconfinando talora nella tecnica mista. I suoi colori sono in genere vivi e squillanti, pur nel rigore esecutivo, secondo cui il protagonista del quadro è il soggetto, vitalizzato appunto dal colore.
I temi preferiti sono i paesaggi, boschi e marine soprattutto - visti e ripresi con amore umanistico, ma privilegiando il senso di pacificazione intima che riesce ad infondere nel fruitore, e non disdegnando gli aspetti della fatica umana - che rappresenta nelle barche e nei pescatori - ne dagli aspetti esistenziali della psiche - che si manifestano in certe marine di onde corrusche, dove tuttavia non manca una speranzosa chiarità di cieli.
Anche il soggetto "fiori " fa parte della sua produzione - un tema classico, un paesaggio tipico per l' attività dell' artista, affrontato e svolto con efficaci variazioni ed interpretazioni cromatiche, con vigore e dolcezza con pennellate, evitando la scolasticità ed il tocco didascalico.
Ultimamente si dedica anche al ritratto, con esiti sicuramente positivi.
Al di fuori dei temi dedicati, si stacca un grande quadro - "Gallo" - esposto recentemente alla comasca Galleria Solenghi: qui originalità ed accuratezza lieve di segno pittorico, su di uno sfondo chiaro e sopra un terreno di glebe oscure, costituiscono un complesso di sicura presa e di notevole violenza.
Ma Di Nunzio non trascura i temi ed i problemi di questo tempo ed ammonisce sui pericoli incombenti della tecnica umana talora cinica ed esasperata, presentando - nella serie delle "città" - un "duomo di Milano nel 2000 dopo l'esplosione atomica", che costituisce un monito ed un' anticipata accusa per i possibili orrori futuri - il tutto reso con efficacia e tragica evidenza.
Un artista dunque di notevoli meriti, il quale ha davanti a se ancora un lungo cammino di ineluttabili sofferenze creative, ma anche di risultati in crescendo di consensi morali e pratici.


Pensiero di Pio Ferrari


 
 
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